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Il diavolo si annida negli esempi. Su teoria letteraria e comparatistica nei programmi del biennio dei licei | |
Toni Veneri1  | |
[1] Università di Trieste; | |
关键词: scuola; retorica; strutturalismo; | |
DOI : 10.13125/2039-6597/1162 | |
来源: DOAJ |
【 摘 要 】
A dispetto della posizione strategica che occupa nel percorso formativo, l’insegnamento dell’italiano nel primo biennio dei licei appare svantaggiato rispetto ai ben più definiti tempi didattici che lo precedono e lo seguono. Alla genericità delle indicazioni ministeriali si aggiunge la mancanza di un apprezzabile dibattito sui contenuti, che sia paragonabile a quello che circonda il programma del triennio e si rifletta in proposte editoriali altrettanto diversificate e impegnate. Forme eterogenee di colonizzazione hanno così permesso la convivenza di discorsi e di retoriche, i cui presupposti ed esiti non di rado entrano in contraddizione. A partire dal fatto che tale programma vede da una parte la riduzione del canone letterario occidentale a materiale di esercizio per l’analisi testuale, oggetto di verifica e conferma di leggi e procedimenti che sembrano regolarne più che descriverne il funzionamento; dall’altra prevede un’attenzione, caricata dei più alti valori etici ed estetici, per alcuni testi considerati fondativi della cultura europea e nazionale. Il presente intervento vuole innanzitutto attirare l’attenzione sulla mancata complementarietà degli approcci e sulle sue problematiche implicazioni. Una seconda ragione di riflessione sarà di ordine disciplinare: ad usare la lente accademica, ben poco di quanto si trasmette in termini di letteratura in questi due anni ricade nel campo disciplinare dell’italianistica. Da una parte il frequente ricorso – seppur in forma di esempi dati in traduzione – ad opere di varia provenienza di fatto si formula come pratica comparativa; dall’altra gli elementi che forniscono gli strumenti e le categorie dell’analisi letteraria sono anch’essi di origine composita, attingendo tanto alle tassonomie tradizionali del sapere umanistico (retorica, metrica, stilistica), quanto ai risultati più schematizzabili di una stagione e un orientamento teorico circoscritti (lo strutturalismo). L’arena accademica si è da tempo fatta carico di evidenziare i limiti, le debolezze e le implicazioni di tali risultati; tuttavia, salvo rari casi, nessuna revisione sembra averne finora sostanzialmente alterato la presenza nei manuali. Una revisione che potrebbe partire proprio da una rivalutazione delle categorie tradizionalmente associate alla retorica , da intendersi non come fatti puramente tecnici, ma come momenti cruciali di un più ampio processo interpretativo.
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