Comparatismi | |
La post-postmodernità nei romanzi cardine di Laura Pariani | |
关键词: postmodernità; laura pariani; migrazione; creolizzazione; sradicamento; postmodernity; migration; creolization; uprooting; | |
DOI : 10.14672/20191588 | |
来源: DOAJ |
【 摘 要 】
Questo contributo focalizza l’attenzione sulla scrittura di Laura Pariani, una fra le autrici italiane contemporanee più sperimentali, con l’intento di evidenziarne quegli elementi che caratterizzano i romanzi della post-postmodernità. La sua cifra stilistica è una scrittura costruita da frammenti e brani stranianti, da una lingua costantemente in bilico tra altre lingue, con la quale si riferisce al tema dell’emigrazione. In particolare si prenderanno in considerazione tre romanzi dell’autrice, che sembrano rappresentare al meglio le caratteristiche di questa nuova tipologia romanzesca e che sono stati pubblicati a cinque anni di distanza l’uno dall’altro: Quando Dio ballava il tango (2002), Ghiacciofuoco (2007 – scritto a quattro mani con Nicola Lecca) e Il piatto dell’angelo (2013). In queste opere, che hanno sempre per protagoniste le donne, l’emigrazione viene vissuta attraverso due differenti punti di vista: per chi parte vi è sradicamento e indeterminatezza, perdita della memoria e delle proprie radici; per chi resta vi è illusione, attesa, angoscia e lutto. Il tentativo di ricollocare la fluidità antinarrativa postmoderna entro pattern narrativi nuovi viene ben esemplificato da questi romanzi metamoderni, in cui sia l’autrice che le sue protagoniste sono costantemente alla ricerca di strutture identitarie più flessibili, che tengano conto delle molteplici deterritorializzazioni e dell’ampliamento del flusso transnazionale contemporaneo.
This essay aims to investigate Laura Pariani as one of the most experimental contemporary Italian authors, with the purpose of highlighting those elements that characterise the post-postmodern novels. Her writing style is constructed by fragments, with a language constantly splitted between different languages, and it is focused on the issues connected to the emigration. In particular, three novels of the author will be taken into account, because they seem to best represent the characteristics of this new novel typology: Quando Dio ballava il tango (2002), Ghiacciofuoco (2007 – co-authored by Nicola Lecca) and Il piatto dell’angelo (2013). Those novels highlight some topoi of migrant literature, such as the loss of roots, the desire to retreat to one’s memories, the sense of loneliness and rootlessness etc. Emigration, for those who go away, represents uncertainty and displacement, loss of memory and roots; for those who are still waiting emigration represents vain hope, grief and despair. The analysis will try to understand if the contemporary transnational flows and the deterritorialization could be taken into account by the new post-postmodern novel; in particular, this essay aims to investigate the fluidity of contemporary storytelling, which inevitably leads to the existence of flexible identity structures.
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