M@GM@ | 卷:19 |
Diario di visioni | |
关键词: sociologia; narrazione; | |
DOI : | |
来源: DOAJ |
【 摘 要 】
In questo tempo di pandemia, l’umanità ha dovuto nascondere una metà del suo volto. La bocca che parla e gli occhi che guardano si trovano così separati. Quando incontrate qualcuno, vi rivolgete ai suoi occhi, poiché è l’unica parte che continui ad essere offerta. La percezione del volto cambia profondamente: solo gli occhi dicono ancora di un sentire, di un sorriso o di un’onda di tristezza. La voce soffocata e il respiro greve dietro la mascherina ci impediscono di « fare conoscenza » con la persona. L’incontro si concentra negli occhi. Impariamo un alfabeto più sottile, più segreto, un codice dello sguardo. Eppure ci turba, l’interruzione avvenuta tra la parola mascherata e il silenzio « parlante » degli occhi. Siamo più verticali: l’attenzione si sposta verso la parte alta del volto, mentre ciò che sta in basso sembra cancellarsi e svanire. Non resta che un frammento, in aggiunta ad altri pezzi di visioni che rifiutano di farsi raccontare da parole impregnate di « fine del mondo ». (Ri)cominciare. Ad ogni fine (in ogni vicolo cieco), lo sguardo cerca una via d’uscita.
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